Eccomi qua!
Un'altra giornata libera per il vostro compagno d'oltreoceano.
E mentre sorseggio un caffe' che sa alquanto di vaniglia da una tazza che centra la testa di Lohan (ah se avessi una tazzina) mi stavo domandando come butta nel vecchio continente, ma sfogliando l'ultimo Vernacoliere (grazie mille sorellona!) e ciacciando qua e la' sulla rete mi sono risposto da solo che non c'e' poi tutto questo fermento anche la' da voi.
Almeno il vernacoliere continua liberamente nella sua opera di satira libera e scanzonata, ma questo non ha mai smosso granche' le acque...
E mi sembra sempre piu' che ce ne vorrebbero di acque smosse.
Ma sara' che "l'emigrante" ha un occhio piu' esigente verso la madrepatria.
Da quando sono tornato da dopo le feste, mi sono messo nell'ottica sempre piu' nitida che non sono poi cosi' folle a pretendere di imparare qualcosa da questa mia esperienza day by day negli States, semplicemente perche' gli orizzonti a volte sono molto difficili da decifrare partendo dai soliti presupposti.
Percorrere la stessa strada ogni giorno, e frequentare gli stessi ambienti e combinare le solite infrazioni alla norma non aiuta molto lo svilupparsi di liberi pensieri, ma la scelta radicale di venire a stare qua per questi mesi , anche se dettata prevalentemente da motivi sentimentali, mi ha messo in tutte altre prospettive.
Il mondo mi sembra finalmente un po' piu' piccolo, un po' piu' a misura d'uomo, e una volta visti e rivisti tutti questi grattacieli e tutti questi luoghi di potere (che di piu' potenti ce n'e' pochi) inizi a vederne le screpolature, le falle, le imperfezioni e queste sono le cose che riportano un po' la tua prospettiva a essere a misura d'uomo.
Ogni corporazione che esige il suo palazzo in questa torreggiante NewYork, e' solo una grossa baracca tenuta insieme da profitti e caffeina, ogni colletto bianco e ogni paria di questa moderna Babilonia, inseguono sogni da 100 o centomila dollari e per questi macinano farina e non si fermeranno mai.
Succede anche da noi che a volte invece di un idealista nasca un politico corrotto, che al posto di un pasticcere nasca un manager arrivista, che al posto di un dentista venga fuori una spia industriale, e che la buona fede vada a farsi friggere.
Qui probabilmente c'e' un po' piu' di virus ormai, e l'americanista e' oggi un'antiamericanista.
La' cultura meritocratica da' vantaggi a prescindere dai fini.Questo non era nei patti.
La terra delle opportunita' le concede oramai sempre piu' a chi si impiega senza scrupoli per una causa, a chi day by day non sta a farsi troppe domande su quello che sta facendo.Anche questo non era nei patti.
Come da noi le invenzioni piu' azzeccate sono quelle che sganciano il lavoratore che puo' sembrare irreprensibile da un contesto tutt'altro che irreprensibile.
La Polizia Ausiliare ( i vigilini ) che fanno multe a raffica non sono praticamente riconducibili allla lobby dei parheggi fiorentini, il sindaco che arricchisce con le multe un fondo che riutilizza per chissa' quale politica non e' responsabile della frustrazione della gente e a chiederglielo ci si potrebbe sentire rispondere che sta investendo in politiche giovanili, mentre ai giovani sequestra i motorini...
Qua si vede come tutto puo' raggiungere altri livelli, quando per costituzione non si garantisce un sistema sociale e tutti si caricano il doppio di responsabilita' per non trovarsi nella cacca un domani.
Bhe e' un'altro par di maniche senza sistema sociale, quando questo manca per scelta e non per contingenza.
Questa e' l'america, non la Mongolia, se ci stai puoi sperare di farcela senza aver bisogno di appoggiarti ad uno stato, ad un sistema.
Se te la senti puoi provare a farcela con le tue mani e basta.
Questa l'illusione e questa la realta'.
E per noi eredi di atti storici di civilismo e di solidarieta' tutto questo sembra una follia, una corsa solitaria per un premio da spartire con non si sa chi.
Alcuni credono nella famiglia, altri nella religione, altri, la maggioranza, in se' stessi e cosa si portano dentro questi americani per affrontare questa grande corsa?.... questo e' il vero mistero...
Ancora non ho risposte sensate.
In ogni caso mi danno tanto da pensare e saldano in me tutti quei pezzi che non sempre e' facile attaccare.
La prospettiva ti cambia a sentir parlare in un'altra lingua dei soliti fatti.
Pensi al tempo stesso che le tue radici sono lontanissime e le tue idee sono nate quel giorno sul passo della Sambuca e non ti dai pace nel pensiero che un californiano che vive qua da un anno ti dimostra di vederla come te.
O viceversa ti incavoli con un newyorkese nello stesso modo in cui quella volta ti ha fatto incavolare un pisano mentre stavi pigliando il sole in piazza dei cavalieri.
E poi ti dici:- Oh non ero in un altro continente?...
E l'effetto e' entusiasmante, hai conferma matematica scentifica che vivi nel tempo e non nello spazio, che vivi nei rapporti che ti si presentano ogni volta, che sei cosa rispondi, che sei cosa dici, cosa fai, cosa pensi e soprattutto che non cambi cosi' tanto se sei all'ombra di una bandiera a stelle strisce o di un tricolore italiano, messicano o irlanese.
you don't give a shit for all those f ' nationalisms.Qui ci sono meno modi per parlare del piu' e del meno,forse, meno tempi del cazzeggio, meno dubbi.
E' come se qui tutto avesse domanda e risposta e la filosofia (amore per la conoscenza) per quelle grandi riflessioni che serve a compiere fosse una spatolina gratta stucco, inutile, perche' ad ogni domanda c'hanno una risposta.
Chissenefrega del perche', se e' giusto va bene e lo fai se no va male e stai bono.
Fa senso?
Vorrei un po' perdermi nel caffeino del dopopranzo ognitanto, vorrei la manifestazione di dissenso ognitanto, vorrei la battuta sardonica, ma non e' male ammirare anche l'artificio di questo posto, e tutto il lavoro e la selezione naturale di persone su persone che dai tempi della May Flowers in poi e' avvenuta qua.
Da noi la selezione naturale non e' piu' stata un fatto storico dai tempi della peste...
Cacchio quando pensi ai trisnonni di questi stessi americani che si contendevano stati deserti nella loro guerra di secessione, o a tutti gli sfollati del mondo che sono venuti qua con tutti i loro fardelli, e' come un libro di racconti senza fine.
Questo posto e' ancora talmente in divenire che non sai mai se domani ti ritroverai nello stesso posto.
Va bene non continuo la mia speculazione. Non vorrei mi portasse a casa prima del previsto.
E visto che non ci tengo a tornare a casa prima del previsto credo che lascero' il pensiero a meta'.
Si' perche' adesso invece mi fa un po' strano pensare ad una vita giorno giorno a Firenze e dintorni.
Il precariato, il caro affitto, le tasse, la lega nord, i fasci, il sindaco, la firenze pisa livorno, Camp Darby, la tranvia, il motomondiale, la serie A, Matarrese, il papa Nazister, brrrrr.....
Devo far finta che non esistano queste cose? davvero? se no non torno piu'?
Va bene ci provo, ma voi aiutatemi a credere in un futuro migliore.
Se no continuo con "Alla scoperta di popoli del nuovo millennio a giro per il mondo" SHOW.
Un bacio
a chi sta poco bene
a chi si annoia
a chi e' senza dubbio triste
a chi va male a scuola
a chi cerca lavoro
a chi molla il lavoro
a chi mi pensa
a chi penso io
a chi ama i lupi
a chi se l'e' letta tutta.
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