lunedì 27 novembre 2006

Il mio Frigo e altre esperienze a riguardo

Lo so che si inizia dal descrivere il proprio frigo per poi finire in analisi, ma al nostro rientro da Denver ci siamo come ipnotizzati per diversi lunghi minuti per cercare di motivare con coscenza la serie di misteriosi eventi che hanno portato il mio frigo a contenere tali e fatti ingredienti.
In realta' sia io che l'Alex ci siamo presto resi conto che e' la mano che riempie il frigo l'artefice del suo stesso contenuto e non altro o viceversa e questo ci ha fatto un po' preoccupare per l'influenza dell' uno sulll'altra e per il crash interculturale che abbiamo generato nella nostra fredda scatola di conservazione ( il nostro frigo).
Per rassicurare pero' posso comunque dire che quei cinque giorni trascorsi a Denver sotto la cura della suocera, sono stati quanto di piu' entusiasmante per uno stomaco ben allevato e allenato come il mio.
Ben altro il frigo della suocera sotto i giorni di festa; in gran spolvero il forno e i fornelli, dalla mattina alla sera, una costante di pentolini e profumini, di torte dolci e salate, di tacchino on the air, di marmellatasulla ciccia, sapete?!
Bhe un po' come "La grande abbuffata",faticare da un divano per raggiungere un tavolo per rotolare su un letto e svegliarsi ore dopo, alla fine di strani sogni cannibalistici, al profumo di pancetta e formaggio fuso e di altre torte morbidose sciroppo munite, nebbiosita' mattutina da zucchero a velo, indigestione curata e prolungata a rischio allucinazione con l'invito ( perfida la suocera) alla cena vietnamita pre Thanks Giving e con l'altro invito ( perfido il suocero) al pranzo cinese di lusso post Thanks Giving.
Ottenuto un buon piazamento dunque con solo un'altra cena Messicana rifiutata l'ultima sera in una non-stop di 5 giorni, ci siamo come sconvolti alla visione , e qui torno al mio frigo,alla visione di quel suo contenuto cosi' stranamente assortito.
Di frighi o frigoriferi che dir si voglia ne ho visti e svuotati di tanto in tanto.
Ricordo come fosse ieri la desolazione e l'eco dei miei frighi pisani quando non abitavo piu' col Cece ( col quale invece facevo il Ragu' in un monolocale di 60mq senza cappa ), oppure la bizzaria dei frighi del Giova (spero pre-Zoe) tipo Belte', gamberetti, panna montata, tortellini, vodka che non beve e banane (mai in frigo), o la costanza e la fedelta' di Gero nei prodotti FIDEL sostituiti solo da quelli Dico.
Ma l'infanzia e' quello che piu' piace ricordare, con frighi di nonne affezionate costruiti sull'ideale nipote e 'L'ideale" nipote che si trasforma in divora tutto domenicale come auspicato comprovando cosi' la buona salute e scongiurando l'inesorabile "oh nini! sarai mica dimagrito?".
Frighi belli come quando "Mino, il babbo e la mamma ti lasciano solo qualche giorno", o come quando "Sabato si fa una pizzata", o ironici come quando "Tre settimane fa dovevamo fare la spesa, pensavo che morire di fame fosse piu' facile" o "Ci sono due uccelli morti nel tuo frigo" e ancora come quando (realmente successo) ci cerchi dentro lo spuntino , apri ed esce il gatto chiusoci da tuo fratello per isbaglio.
Opulenti natalizi, monotoni post natalizi, assortiti estivi, freschi o rotti, colorati fuori, bulimici prefesta, col tiramisu' e in freezer il limoncello, collezionisti di esperimenti mal riusciti...
Insomma a pensarci ne vengono in mente parecchi e per farla breve credo che la prossima volta ci sara' anche questo: premetto che il frigo in questione doveva essere stato oggetto di qualche speculazione nostra nel momento che sapevamo di lasciare la casa per una settimana...tipo "non e' che qualcosa andra' a male?"...e che questo non credo pero' che abbia influito molto.
Per la descrizione seguiro' la nomenclatura FzFrSp (frezer, frigo, sportello)
Frezer:
Gelato menta e cioccolato ammezzato, , ragu' fatto da me, ghiaccioli immancabili, pane congelato per chissa' quale motivo, cioccolata tipo kit-kat e altri avanzi di Halloween.
Frigo:
due bagel , due fette di pane, mega confezione di Brie Presidental ammezzato, altri cioccolatini, latte un fondino, succo d'arancia e sidro a litri, tre ciambelle donuts comprate sottoprezzo perche' "del giorno dopo", una bottiglia di pessimo prosecco di Valdobbiadene scroccata alla sorellona prima di partire, importata illegalmente e ancora da aprire per una fissazione che serva a celebrare qualche assoluta buona nuova, insalata maleodorante, 1 kiwi, 1 limone e 2 lime, 1 peperone Giallo, 2 zucchine.
Sportello:
4uova bianche, pecorino?, cream cheese (intraducibile), burro, margarina, pumarola attiva, ketchup, mostarda, tabasco, olive nere, due fette di altro formaggio non bene identificabile, marmellata di more, hot dogs, 3 dr pepper, e due yogurt alle more superprestigiosi ma he non si capisce perche' i vasetti qui hanno l'apertura sulla base piu' piccola...

Tanto o Poco?, Pieno o Vuoto?
L'intenditore sa di non doversi fermare a queste domande e non sono stato due ore ad ascoltare alla radio reggae Japponese (le radio a New York...) per dirvi che il mio frigo era bello o brutto...
No! Sono stato a scrivervi tutto questo a ritmo di reggae Japponese per chiedervi un parere..
Potro' mai conservare un minimo di estetica italiota nella cura del mio frigo se restero' altri sei mesi qua? E sopratutto, ha questa domanda una qualsivoglia importanza?
Buona risoluzione del dilemma
Buona giornata
Buone spy story all'italiana
Buoni svenimenti del caro Silvio
Buoni frigoriferi a voi tutti !

ps ai curiosi di Denver posso raccontare ben poco oltre gli aspetti digestivi del tacchino, ma una cosa e' certa sia per il modo curioso in cui parlano (come i livornesi dicono de' loro chiudono le frasi con do') sia per il fatto che sono montanari (Denver e' la capitale USA piu' alta) mi sono trovato benissimo a banchettare con loro, altro pero' in giorni di festa sembra che non siano interessati a farlo...
anzi una cosa l'ho vista che facevano...una manifestazione animalista contro lo sterminio delle volpi.

Vostro Gi

lunedì 20 novembre 2006

So Far, So Good

Fino a qui tutto bene...
Mi fa piacere che questa innovazione del blog non abbia sconvolto piu' di tanto ne' me che a crearla ho addirittura quasi evitato di bestemmiare ne' voi.
Le notizie del vostro compagno, amico, parente continuo ad affidarle a questa pagina e alle tante altre che privatamente partono e spesso non ritornano.
Sono in procinto di lasciare lo stato di New York, la mia casina nella contea del Eastchester, per andare a trascorrerre i giorni della strage dei tacchini nel bel mezzo del continente Nord Americano.
Staro' infatti per 5 giorni a Denver, Colorado, a ingozzarmi come un porcello a gioire di una festivita' di fine novembre che credo anche da noi sarebbe necessaria vista la fatica solita di arrivare alle feste di Natale usando solo l' 8 dicembre.
Saro' ospite dalla suocera che spero non si trasformi davvero in Tacchina Gigante per beccarmi come ho sognato stanotte...maladetta cena cinese.
Per il resto saro' ben lieto di farvi un degno resoconto delle bande che incontrero' come delle differenze che si riveleranno fra qua e la'.
Spero non mancheranno le foto , se avremo il tempo di andarci , del mitico albergo dove e' stato girato Shining....uuhhUUUhHuuu.... e di altre stravaganze di Denver.
Sono molto grato a chi mi continua a lasciare utili consigli su come gestire il blog, ma decidetevi un po' meglio che c'e' chi vuole le lettere piu' piccole e chi le vuole piu' grandi, chi lo sfondo chiaro o chi scuro.
Anzi facciamo che Io lo lascio piu' o meno cosi', che poi non si dica che sono fazioso.
Per rispondere alle curiosita' gastronomiche della mia Sorellona, che se ne intende piu' assai di me, volevo accennare a quanto si e' vero che gli americani sono un po' fissati col pesto piuttosto che con la pummarola, ma che se vi foste capitato anche a voi di mettere il naso nella cucina di qualche ristorante italiano e piu' specificatamente nella "base Rossa" di quelle cucine ovvero nel pentolone della pummarola, capireste presto perche' in america la pummarola smette di essere popolare.
La fanno cattiva, non passata, acidona e non e' cosi' appetitosa come diremmo di quelle buone pummarole che nascono nell'orto di zio Tobia e muoiono in cucina di Nonna Beppina.
Ma invece devo corregerla sullo spago che si trova buono anche qui, specie se "de cecco".La barilla la boicotto anche in America! Poi ci sono anche delle paste assurde che impappiscono subito, con dei nomi tutto un programma, ma per "l'ode al supermercato americano", dovete aspettare ancora che lo capisca meglio in tutta la sua complessita' prima di lanciarmi nella stesura.
Insomma come di tante altre cose di cui ora non posso farvi menzione, semplicemente per questioni di tempo, queste e molte altre questioni troverete scritte qua e vi consiglio di accomodarvi sempre piu' spesso nel mio salottino Cybernetico per fruirne fra una cioccolata calda e l'assilante pensiero dei regali di Natale che dovremo fare, che dovremo fare...
Ciao Ciao

martedì 14 novembre 2006

Continuano le scorribande a Manhattan




Passate felicemente l'elezioni e la disfatta all'americana dello stupido (e fosse solo quello..) Bush, per le strade di NewYork si continuano a vedere cose di ogni genere. Sempre di piu' si radica in me l'idea che questa citta' sia un mondo a parte con l'unico nota che a volte pretende un po' troppo di esserlo.
Senza ombra di dubbio mi accorgo che ognuno qua ha una vera e propria infatuazione per la city e a giudicare dalla composizione di facce sembra che questa infatuazione sia come un raffreddore che colpisce gente di ogni parte del mondo.
Bisogna d'altra parte avere un buon motivo per stare qua, nessuno ci capita, tutti ci cercano qualcosa e questo ne fa un dedalo vorticoso in perenne movimento dal piu' profondo dei cunicoli, alla vetta piu' alta.
La selezione e' straordinaria e la capacita' delle persone e' sfruttata fino all'ultimo grammo, che poi ci sia un gran stress va da se', sei a New York.
M'ingarello con un ciclista cinquantenne nei pressi della 25strada risalendo la fifth avenue dopo aver portato l'ennesimo curriculum all'ennesimo centro e finalmente me lo lascio alle spalle bloccato da un semaforo rosso invalicabile.
Sono davanti al grattacielo piu' alto - l'Empire- e la omaggio la mia bici di una foto ricordo.
Nella scacchiera di Manhattan andare in bici e' sempre un esercizio ai limiti del funambolismo.
Ma non sei mai solo, da qualche parte c'e' sempre un altro pazzo come te: quello col caschetto, quello senza freni (molti adottano il sistema olandese) quello che salta i marciapiedi tutto ammortizzato e quello che che fila via inseguendo l'onda verde velocita' sopra i limiti consentiti in citta'.
Calcolando una media di 15 avenue (strade da nord a sud) per una 250ina di street (strade da est a ovest) nella sola isola di Manhattan ci sono quasi 4000 incroci...capirete l'importanza dell'onda verde!
Ciclismi a parte, mi piace molto continuare a inseguire l'idea di capire questa pazza citta', mi da' un ebbrezza che non lascia alcuna possibilita' di critica e mi annichilisce nella sua immensita'.
Mai sentito piu' piccolo di cosi'.
Quando torno a casa chiudo la porta e sembra che ho chiuso fuori un miliardo di persone....
Mai sentito piu' grande di cosi'.
Poi pero' mi sento due zampe leonine sulle spalle e dimentico tutto a colpi di lingua del mio Lohan spalmati su ogni centimetro della mia facia.
Altro che Rin Tin Tin, questo si' che e' un cane che capisce cosa c'e'da fare.
Mi aspetta sotto il tagliere a bocca aperta mentro fo il Pesto(ahhh) sperando in po'di cacio, si fa trastullare dalle amihe del suo padrone e ad ogni scoiattolo sulla faccia della terra fa fare dei fugoni da paura. Che bello essere cani!!!!
Ai curiosi di vita notturna, ivi compreso me, non so bene cosa raccontare, ma come al solito le cose piu' sensazionali sono le piu' stupide come quando sabato dopo una cena messicana ho visto chiamare ad una festa universitaria tipo Animal House trentanni dopo , un camion dei pompieri, una macchina della polizia e due ambulanze da un capoccia della security del campus perche', tremate, un ragazzo non si reggeva bene in piedi davanti a lui per una ciucca.
Se c'e' un candidato per il prossimo presidente degli stati uniti e' questo tipo della sicurezza e se c'e' un candidato ad essere il nuovo nemico numero uno e' il ciuccatello.
Ma vi rendete conto un camion dei Pompieri...ma come faranno a far girare il mondo questi americani qui.
Comunque ora vi lascio alle vostre cose, non vi volevo turbare.
Alla prossima

un saluto speciale ai giramondo d'Italia, d'Europa e d'Africa

il nuovo mondo...




EDIZIONE STRAORDINARIA! EDIZIONE STRAORDINARIA!Elezioni alle urne, giornali e telegiornali in gran spolvero, notizie fresche ogni ora anche a costo di inventarle, brrrrr che brividi un'america sotto elezioni.E sono solo quelle di mid term!Sono stato tutta la mattina sulla mia nuova (si fa per dire) bici ,la Poderosa, a Manhattan a portare a giro i miei scarni curriculum.....Irina la vecchia compagna che mi ha portato buca dopo buca a Istanbull e' affidata alle cure del mio Fratellone (ciao Fau!!).Insomma a giro sulle mie ruote a entrare e uscire da palazzoni e palazzini, da istituti e centri di ogni sorta di interesse, per farmi continuare a sbattere le ssolite vecchie usciate intercontinentali sul mio grugno peloso.Sapeste quante cose imparo ognigiorno...Adesso mi sono un po' ristorato e mi sono reso conto che non c'era appuntamento piu' significativo che potessi mancare di raccontarvi...le elezioni di mid term!Le elezioni di mid term non sono le elezioni di nessuno che si chiami cosi' anche se forse in tutti gli states magari poi c'e' anche uno che si chiama Mid Term, no , sono le elezioni che occorrono (occorrono significa capitano,di cui c'e' bisogno) dopo un po' che si e' insediato un governo.Senza stare a spiegare come funzioni il sistema americano (sorvoliamo) vorrei cercare di farvi capire l'importanza che hanno queste elezioni qua.Per il novanta per cento delle persone a new york non e' che ne abbiano molte.Non si parla di politica in treno a NewYork, non si parla di malgoverno nei Bar a NewYork, non si scherza sul deputato pedofilo negli ascensori a NewYork, non si leggono scritte di Fasci a NewYork e nessuno le copre sui muri di NewYork.Deduco percio' che non interessino molto.Ma cio' non vuol dire che non siano importanti, specie per il resto del mondo....Le mie fonti di informazione (AmericaOggi,che qua esce con la repubblica e il New york Times,il giornale piu' sobrio del secolo, ma che almeno pero' non attacca corde finte al collo del condannatissimo Saddam come invece fa il Daily) seguono da molto tutte le vicende preelettorali, e sapete come posso sintetizzare i loro articoli....Ahhhhhhhhhh!!!!!Una serie infinita di facezie e cavolate su quello che hanno fatto tutti icandidati da qui a due mesi fa ivi compresi i menu' che ordinano quando entrano al ristorante.Spiccano due o tre vicende da far dimettere diversi senatori, ma si sorvola sulle mail pedofile, e sulla tenuta poco ETEROsessuale di un convinto anti-OMOsessuale della chiesa epiSCOPAle che supporta il vecchio BUSH.Cosa c'e' da stupirsi cosi' gira il mondo, non ce la prendiamo mica per i bugioni nazionali, ma una cosa mi preoccupa un po' anche se si puo' poi spiegare.Questa America in guerra, di guerra sotto elezioni ne parla assai poco.Parla di Saddam ora che l'hanno fatto diventare un martire, parla di Bush che cerca ancora il colpaccio in estremis, ma di quando finire la guerra....nada.Io non ero neanche nato, ma le batoste vietnamite sembrano rivivere nello stillicidio americano in Iraq, e quando in terza o alla televisione senti un bollettino la guerra la senti eccome.Ma perche' i politici invece stanno fuori dal pantano irachenoBushiano?Per non perdere voti con affermazioni che non hanno uno zoccolo su cui poggiarsi.Per dirla facile, se l'americano medio e' mediamente scettico sulle decisioni della propria politica perche' mai un politico dovra' mai dare segno di prendere una decisione?Chiaro no?Lasciando stare le mie teorie e passando ai fatti per darvi un idea sull'interesse alle elezioni vi posso raccontare di tutta la vita normale che ho visto succedersi oggi,in un giorno che neanche le scuole credo siano state chiuse in cui sono entrato e uscito da piu' di un ufficio senza vedere neanche un segno della giornata elettorale.Lasciatemelo dire in confronto gli italiano sono seri quando votano...e ho detto tutto.Ho visto una coda a un certo punto, giu' vicino al world trade center, ma era, e l'ho capito solo dopo aver colmato l'immane distanza che la formava, era per entrare in un negozio di scarpe (sono fissatissimi da 'ste parti per le nuove uscite di modelli delle nike o che so io) e quando nella zona del municipio ho passato un seggio vi assicuro che sia io che la troup televisiva a caccia del ViP votante eravamo gli unici sul posto.Che dire speriamo che comunque questi sporchi Bushisti perdano la maggioranza e che i Bush piano piano tornino a coltivare i pozzi in estinzione (speriamo) giu' in Texas...Dovrebbe proprio essere la volta che gli casca un mattone in capo al vecchio George, ma comunque i NewYorkesi non sono proprio attivi nel farglielo cadere 'sto mattone; forse in qualche salotto strabene, ma per la strada...poco.Magari erano stanchi questi ultimi giorni, poi c'e' stata anche la Maratona...Che roba 39.000 persone (gli abitanti di Lucca) tutti in un serpentone di gambe che corrono, roba da brividi....Io con l'immancabile crucco Martin a fare le fotine lungo strada ma che vi devo dire, sarebbe stato piu' bello correre.C'era uno l'ho letto sul giornale che ha concluso con quella di NewYork una serie di cinquanta maratone in cinquanta giorni nei cinquanta stati americani credo...il mio idolo,Forrest Gump gli fa una pippa!E poi ho vociato a Lens Armstrong, che vota e supporta Bush,che ha vinto il cancro, tanti Tour col doping e non ha mai sfidato il giro d'italia. Correva anche lui con telecamera al seguito.E il campione Olimpionico Baldini ( e' arrivato sesto)...mitico sembra il cattivo di TERMINATOR 2 (quello con le orecchie a punta).Ha vinto un brasiliano invece 42km e rotti in 2ore e 9 minuti...boia de'!Bella roba insomma e forse ha portato un po' tutti a pensare ad altro, anche se per pensare ad altro l'america non ha bisogno di pretesti particolari visto tutta la fatica che fa la gente per intrattenersi nei modi piu' assurdi.Oggi alla stazione centrale di Manhattan (Gran Central) c'era un ring e la gente ci si sfidava in giacca e cravatta e cotton fioc versione gigante e giu' mazzate! Ora vi saluto ho un'appuntamento con una birra ad un bancone per seguire un elezione..Perche' alla fine a me almeno un po' m'interessa.Un saluto allegro e un bacio agli amici cari e a tuttiLohan sta alla grande nel suo nuovo appartamento, e andiamo sempre in giro qua a Bronxville . Il Bronx l'ho lasciato per incompatibilita' con la mia vita sentimentale e non solo anche se non lo dimentichero' tanto facilmente, con tutte le sue sirene la mia finestra sul vialone e la casa di E.A.Poe davanti ( che faceva anche un po' strano) e tutte le cose belle e tutte le cose brutte e gli arresti per strada e la gente becerona e simpatica e i mercatini e i Churros messicani e le cose che solo li' si possono vedere,mangiare e scansare.Vi Manda un po' di foto stavolta....che dite?ci ho lavorato un po' e ce l'ho fatta.Allora abbiamo una foto di Lohan in un acqua semighiacciata di un laghetto che non teme e che ogni volta che lo vede esce pazzo, poi una di me e della Poderosa nel nuovo arredatissimo salotto, poi un po' di maratoneti un grattacielo qua e uno la',la foto col crucco Martin, la vista dal tetto della ormai vecchia residenza del Bronx, e poi la mia preferita il Nonnone e il nipotino in metropolitana che sonnecchiano...Hasta la Victoria!Alla prossima.....

Hit the road Jack...




...Canticchio la canzone che come saprete continua con "...and don't you come back no more no more no more.." e con l' occasione di un piovoso Martedi' vi saluto da un book store multipolifunzionale di Manhattan.
Il mio affittuario panciuto e portoricano si e' dimenticato di pagare la bolletta e cosi' a casa sono temporaneamente cut off, tagliato fuori.
E' passato un po'dall' ultima mail, ma recupero oggi mandandovi gli appunti del notes che ieri si e' andato ingrassando nell' attesa di un treno che non arrivava mai....
Prima pero' volevo dirvi quanto sono contento di scrivervi, perche' per il mio spiccato edonismo e per l' esigenza dell'esule, specchiarmi in quello che scrivo e al contempo a pezzi a tranci, in pacchi da 10 o come viene , questa e' una possibilita' che non mi piace saper sprecata per mantenere un contatto con voi , puro e semplice contatto umano.
Vi lascio dunque alle mie riflessioni piovose di ieri di oggi e spero non di domani, lette un po' in fondo a me e un po' in fondo agl'occhi di altri Newyorkesi li' intorno.

E' iniziata la brutta stagione anche a New York.
Vento freddo come una Bora, fischia fra grattacieli e palazzi, alza le code dei cappotti signorili e spinge su stupidi piumini multicolore, un po' zozzi un po' logori; si cala nei tombini.
E' un vento stretto che ti sbatte i capelli quando aspetti un treno; frizza gli occhi, c'ha del sale, viene dal mare.
E' la stagione del gran lavoro del gran daffare, bruttina a vedersi ,magari intensa, ma bruttina a vedersi.
Continui ad affannarti in quelle rosee prospettive, ma le citta' e iloro rumori e la loro vita ti dicono picche.
Lavori sodo, la scuola, i corsi, e non ti iberi delle scadenze.
Un giorno la compagnia ti taglia il telefono, il giorno dopo muore il gatto del tuo amico, e quello dopo ancora e' domenica, piove col vento e ti chiedi cosa farai adesso dei biglietti per la partita.
Le elezioni, esplosioni chimiche a cielo aperto, la guerra lontana, esplosioni atomiche sotterranee, il degrado del mio quartiere, aerei che continuano a cadere per un motivo o per un'altro sempre nei soliti angoli di mondo.
E cosa va a migliorare ? La BORSA!
Un santone afro urla forte da un palco con una stella di Davide.Parla ddi terra promessa, della beatitudine dei bianchi, dei loro giorni d'indipendenza e dei neri e dei loro giorni del cotone.
Parla forte da far paura, e forse la fa davvero perche' chi gli passa davanti non si gira neanche.Davanti a lui una strada a sei corsie, dietro uno spiazzo di un centro commerciale; e' girato dalla parte sbagliata della platea, evidentemente cerca di raraggiungere tutte quelle macchine.
Le macchine , veramente opulente, dove sono seduti comodi i suoi fratelli neri a smentirlo.
I tempi sono cambiati parecchio negl'ultimi 100 anni in america.
Lo sfruttato non si lamenta di certo oggiggiorno.
Ha famiglia e figli grassi, farebbe invidia al ricco di allora.
Sono giorni strani a New York e il cielo urla di grigio, ma di un grigio...
POi penso alle vostre case, lontane piu' di un oceano da questa pensilina: ci vorrebbe una traversata , ma mi accontento di una immaginata. Alzo il volume di una bella canzone esono li' con voi, triste li' con voi felice li' con voi.
Non e' semplice stare qua.
Vedi Basquiat il tossico in ogni graffito, Kate hearing malato dai suoi altri, un barbone mangia un muffin nel retro di un gran museo, strappa la cartina in tanti coriandoli tutti briciolosi e li semina in un pratino come se aspettasse di veder crescere muffin a primavera.
Lo stile in giro e' quello da importazione incontrollata, l'arte e' cattiva o e' rubata o comprata, la ricchezza e' sfrenata, la poverta' supera lo zero con debiti enormi.
Cammini nel parco alla mattina e raccogli dadi,pezzi del domino, carte da gioco.
Leggo il mio oroscopo o la mia giornata in quelle passeggiate mattuttine con Lohan; trovo una carta rovesciata, mi fo una domanda e lascio che mi risponda girandola.
Ma sono l'unico a fare cosi', gli altri le lanciano a terra dopo una notte di gioco dove avranno perso probabilmente molto di quel poco che avevano, senza interesse per quello che sara' di loro.
Passano sei poliziotti in fila per due.
Sembrano turisti appena usciti da un ristorantino o da un pub; e' la pattuglia tipo del Bronx, tutti bianchi.
Giorni un po' tristi per New York e per un America un po' troppo insanguinata.
Giorni tristi , ma non troppo per me , che tutto e' nuovo che il mio cane sta imparando a farla con la gamba alzata, che forse ho trovato un altro bel posto dove vivere, che prima o poi trovero' anche un lavoro, che non mi arrendo.

Cosi' si conclude quello che mi passava ieri per la testa, spero non vi sia dispiaciuto dividerlo con me.
Vi auguro ogni bene dunque e , che siate nelle piu' tormentose delle condizioni o nella noia piu' totale, nella smania di finire 'sta mail o nella calma filosofica di capirla, nella foga o nella piatta,ogni mio mio pensiero viene a voi in contro da questi strani posti che ancora per lunghe settimane e mesi forse mi avranno ospite come ospite per lunghi anni ebbero Meucci, losfortunato fiorentino inventore del telefono, nonche' generoso amico di Garibaldi, del quale (Meucci) vi consiglio di leggere una biografia perche' quanto a jella credo che lui li batta tutti.

ps sono stato a casa sua!

Gi

alla prossima
fate l'amore non fate la guerra

Altro pan-cake per imiei denti


Buongiorno a voi tutti
La lunga attesa ( se qualcuno mai l'avesse vissuta cosi' ) per avere mie noitizie e' finita e solo perche' iniziava a scoraggiarmi la quotazione che i broker davano per una mia sparizione nel nuovo continente.
Riecomi dunque con un po' piu' di fatica per la tarda ora in cui mi trovo a scrivere e la stanca dei miei ultimi trascorsi a narravi di me del mio e delle solite cose che fanno girare le ruote in ogni dove.

A proposito di ruote vi anticipo che non mi dispiacerebbe documentare un giro dell'isola piu' densamente abiatata del pianeta ( da chiedersi come faccia ancora a galleggiare ) con un qualsiase velocipede reperito per il quale reperimento non vorrei certo trovarmi nei guai ( vedi "Ladri di Biciclette ).
Anche se l'idea sembra particolarmente brillante e originale, si scopre ben presto che questa piu' che una gita per il piacere della circumbiciclettazione di un isola sarebbe una vera e propria gara di resistenza ( all'inquinamento ) e di abilita' (nel non farmi stiacciare) , e che alcuni altri problemi tecnici potrebbe aggiungersi e incastrarsi per far slittare questo bell'appuntamento ciclofilo. Spero infatti che non rientri nei piani del meteo Newyorkese un repentino abbassamento delle temperature che se anche i farhenait sono piu' grossi numericamente , a quanto ne so l'inverno qua li fa diventare molto piu' simili a i centigradi.
Per ora il tempo sarebbe ideale, ma resta il fatto che non ho avuta nessuna occasione di rilevare una qualche bicicletta, quindi...

A parte i grandi progetti per il futuro, che come vedete non superano mai, il livello della demenza tardo adolescenziale,vorrei spendere poche ma efficaci parole a rassicurare i miei cari, ai quali alleghero':
estratto bancario ancora in buono stato
peso corporeo ristabilito con caparbieta' secondo una dieta da me inventata che prevede carboidrati assunti dal riso dei peggiori cinesi del bronx e dalle pietanze portoricane del mio land-lord cereali mielosissimi con diverse colorazioni e un certo non so che' di caramelle fruit-joy, poche ma importanti proteine e molti grassi negli hotdog (non piu' di due per pranzo) e nel latte muccosissimo della mattina, vari altri vizi tipo churros mexicani (chi li conosce ne apprezzera' certo il mitico contenuto calorico), gelato di cocco ( stile mexicano ), pretzel giganti che divido sempre con l'avido Lohan e piu' o meno tutto cio' che non ho mai visto prima ottenendo pero' risultati bilanciati solo quando mi applico con moderazione
peso corporeo canino che si inizia ad aggirare sui 35kg nonostantequalche commento di gente particolarmente grossa e grassa che nonostante il timore per la stazza mi ha manifestao il parere che Lohan sembrasse un po' "skiny" - tiraho...
A questo punto, rassicurati quelli che ci tenevano a esserlo, volevo cogliere l'occasione per salutare in special modo gli altri amici esuli del momento che hanno molto apprezzato e dei quali anch'io apprezzo molto lo scambio di opinioni un po' depresse, ma anche un po' sognanti e quel sentisi vicini a distanza.
Manterro' l'anonimato, ma a sentire un' Andre a caccia di case sotto un cielo plumbeo di una Berlino gia marmata o quel guascone di Gero che non vede altro che vecchietti andalusi per le strade della sua nuova citta' d'adozione,mi sono come ritrovato li' con loro.
Non solo loro poi ma anche chi si dice nella solita vecchia Firenze sotto i soliti cieli, o chisi rimuove insomma in quei contesti che dovrebbero essere sempre piu' nostri e che pero' ci sfuggonosempre tuttavia.
Insomma mi e' piaciuta la pioggia di mail che si sono seguite tutte con un pizzico di nostalgia come ...che so quella del Bello: Vai gigi, spacca tutto e fai il tamarro e se non ti riesce torna miliardario!

Scerzi a parte grazie molte anche a tutti quelli che si stanno dimenticando di quelle famose dritte da darmi, fortunatamente le mie giornate sono abbastanzamente convulse di loro per ora che non ho neanche troppo tempo per stare a stanare ulteriori "occasioni".

Di fatto dopo infruttuosi tentativi su e giu' per Manhattan nella quale ho iniziato a fare conoscenza con quella bella macchina inventata da Frick (il capitalismo) che qua e' piu' o meno un mito, qualcosa da fare a parte il vagabondo l'ho trovato.
Visto che il visto (scusate il gioco di palore) che ho adesso ancora non mi permette di lavorare nel mio campo, ho visto bene di seguire le antiche orme dei fratelli, anzi pigliamo subito un po' di distanze, dei bis-cugini italiani,si chiamano tutti Tony,che ormai vedono strafioriti grandi e piccoli ristoranti e mica solo a Little Italy.
Le loro attivita' sono di alta considerazione, e veniamo al punto anche di alta retribuzione, ma in ogni luogo dove sono entrato sbarbato e (ahime') ormai scodato, la concorrenza spietata di ragazzi albanesi con visto di asilo politico mi ha stracciato. Non solo questo , ma ho avuto come l'impressione che ci fosse un certo timore nell'assumere una persona che sapesse pronunciare correttamente la parola "Cannellone".
Non me la sono presa molto, mal'idea di arrotondarmi una mancia settimanale non mi e' passata e arriviamo a sabato sera, quando ho partecipato ad un party in un campus del college fra i piu' cari di America 45mila dollari l'anno per studiarci, ma le solite rockettate suonate in ogni buona festa del mondo.
Fra una chiacchera e un altra dei ragazzi mi hanno raccomandato di andare nella little italy del Bronx che forse piu' scarsa di guadagni, ma per me piu' comoda da raggiungere, e' come una piccola macchia tricolore in quella tavolozza .
Si chiama Arthur Avenue, ed e' semplicemente una strada che la' in mezzo a tutte quelle altre mescolanze ha deciso un giorno di diventare tutta italiana.
Ci vo e da due giorni mi hanno preso in un ristorantino che se un cliente chiede del formaggio parmigiano per insaporire i suoi calamari alla marinara nessuno ci fa caso e credo che i due altri camerieri albanesi anche qui, e tutta la cucina messicana, tutto sommato farebbero pure lo stesso.
Gli unici italiani dunque io e i due propietari e cosa assurda la mia posizione che stona con quelle strane disposizioni di casta di cui New York si compone.
Comunque e' davvero il massimo, tanto piu' che non sono nella condizione di dovermici fare l'affitto con questo lavoro, e che mi prendera' non piu' di due tre giorni la settimana.
"Da Emilia" si chiama e alla domanda :-ma chi Emilia?
Stefano, sicilianissimo di Palermo, risponde distaccato" Ma chilla e' morta"
Insomma cari miei il mondo gira stranino da questa parte, specie nelle facce della gente, perche' in realta' la macroscopia di questa citta' e' fin troppo funzionante, e' al suo dettaglio che si vede ggente che non sta bene.
e come l'altra volta mi spendevo in elogi a un Bronx che e' come una grande famiglia, e ora inizio a vederne gli angoli piu' foschi dove la gente si gioca ai dadi le proprie miserie, o senti di cani macellati la sera prima in qualche segreta arena di combattimenti clandestini.

Cari miei ora vo a svenirmene a letto e tranquilli per le foto arriveranno anche quelle, piano piano, qui pro quo, qui quo qua.

Una Zampata dal fedele Lohan,
Una da me
e se non mi fo piu' vivo
caschi un muro in testa a me

G.

Livin'in America

Ciao a tutti,
la maggior parte di voi si ricorderanno di me per essere stato il protagonista di "Dove non osano le quaglie" o per "Brave Hearts" un film sulla vita di un giocatore di solitari,.....
Va bene finiamola qui la biografia .
Non e' ancora tempo di memorie....
Finalmente il vostro amico parente compagno ha trovato un po' di requie e puo' scrivervi qualcosa su questa pazza avventura newyorkese: non sara' mai possibile farvi arrivare in allegato tutta l'aria che si respira qua, ne' ogni singola storia che si puo' conoscere anche solo camminando per questi posti, ma sara' in ogni caso divertente per me scrivere di tanto in tanto quello che passa per la mia testa. Un po' come si fa quando non ci si e' visti per un po' quando capita qualcosa che ci sgancia e ci riaggancia altrove.
Ed e' forse proprio questo il mio caso.
Sono arrivato solo da qualche giorno e mi sono gia' piazzato in un posto che forse non lascero' finche' staro' qua, un posto abbastanza inusuale.
A parte il delirio del jet lag e le relative cascaggini, mi sono subito messo di buzza a cercare casa.
Difficile quando si cerca una casa e' stabilire limiti e priorita', ma sono stato abbastanza fortunato ad imbattermi in un annuncio molto particolarein un sito tipo scambiasi occhiali da sole con orologio di marca.
Ho bruciato un paio di pauia di suole nei primi tre giorni e la cosa assurda e' che nemmeno ho messo piede a manhattan ancora. Non era la' che la cercavo.
Non manchera' il tempo per farlo, e nel frattempo ho battuto il Bronx che sembra essere un posto incredibile.
Credo che qua sara' inoltre facile trovare un lavoro con i bambini, visto che una coppia media del Bronx mi pare fatichi ad aspettare i ent'anni per avere un figlio.
Che si dia credito alla teoria del crogiolo (Meltin pot) o dell' insalatiera (Salad Bowl) in ogni caso il Bronx credo proprio che esalti questa essenza di NYc.
Latini, Afro, Asiatici, e bianchi di ogni origine affollano senza turno i diversi angoli delle strade, e non lo fanno a quanto ho capito per i loro business, ma perche' qui hanno ormai famiglie e radici. E' tutto un salutarsi si mani diverse,e quando ho fatto un giro con Lohan, il cane piu' rispettato del quartiere, e Willy the Bear,il ciccio cinquantenne che ci sfama e ci da un tetto sotto lauta ricompensa, mi saro' fermato un centinaio di volte a stringere mani o a scambiare con loro chiacchere disinteressate.
Sembra insomma che il Bronx sia proprio un posto da vivere e non da ciance o affari.
Questa zona del Bronx per intendersi e' quella di Fordham e chi di voi ama E.A.Poe dovrebbe sapere che qua ha abitato tormentato, vivendo la storia con la sua mogli bambina. La casa e' ancora qua.
Non e' certo un vero Ghetto ci sono attivita' e servizi di ogni tipo, sono tutti orgogliosi qua della Bibblioteca pubblica del Bronx da poco apetra,ma certo se ti fai un giro sotto la soprelevata del 4 direzione Manhattan, non Poggetto,puoi trovare banchi del pegno e ambulanti sdentatissimi...
E poi tutte queste palazzine a mattoncini rossi, tante, da pazzi, ma niente pacchianate alla Donald Trump.
Quando sono arrivato mi e' toccata la traversata di tutta la citta' con metro e treni per raggiungere Bronxville, la cittadina dove studia Alex.
Incredibile l'impatto...puoi finalmente vedere la fine della citta' che diresti infinita, alberi giganti che annunciano riserve, il verde che sovrasta: Tipo yonker o riverdale, cittadine lungo l' Hudson,legate a doppio filo alla citta', gente che va su e giu' all'assalto della citta' con grosse macchine in pulman in treno.Costruisce benesser e lo consuma. Gente mai sazia e molto Busy.
Ho scoperto presto che non valeva la pena pagare montagne di soldi per starmene solo in una periferia lontana , tipo villaggio Truman Show, bello pulito sereno, ma limitato , controllato, inquadrato.
Qua nel Bronx le ore scorrono lente, c'e' piu' tempo, le cose girano a misura d'uomo e no di macchina.
La mia lista stile KILL BILL che vede 4 sfide scritte su un notes ha iniziato a sfoltirsi cosi' edun vero piacere.
Nel Frattempo guardarmi intorno e continuare a scrivervi che mi fa piacere e nelle prossime altri scorci, altre faccende, altre differenze.
Insomma state bene , grandi e piccini e scrivetemi se avete da raccontarmi qualcosa o curiosita' o che so io ok?

ps oddio ho gia' preso la cadenza...

Ciao

Differenze del giorno
Le macchine sono enormi e si sapeva, il sarcasmo e' l'unico modo di sostenere un Newyorkese, che sono un po' pieni di se',ma la meglio e' questa: la frutta esiste solo sotto forma liquida , zuccherata, ipercalorica e colorata.AAAARRRGGGHHHH